domenica 16 giugno 2013

To Mary in Heaven

To Mary in Heaven

Thou lingering star, with lessening ray
That lovest to greet the early morn,
Again thou usherest in the day
My Mary from my Soul was torn.
O Mary! Dear, departed Shade!
Where is thy place of blissful rest?
Seest thou thy lover lowly laid?
Hear'st thou the groans that rend his breast?

That sacred hour can I forget,
Can I forget the hallowed grove,
Where by the winding Ayr, we met,
To live one day of Parting Love?
Eternity can not efface
Those records dear of transports past;
Thy image at our last embrace,
Ah! little thought we 'twas our last!

Ayr gurgling kiss'd his pebbled shore,
O'erhung with wild-woods, thickening green;
The fragrant birch, and hawthorn hoar,
Twined, am'rous, round the raptured scene:
The flowers sprang wanton to be prest,
The birds sang love on every spray;
Till too, too soon the glowing west
Proclaimed the speed of winged day.

Still o'er these scenes my mem'ry wakes,
And fondly broods with miser-care;
Time but th' impression stronger makes,
As streams their channels deeper wear,
My Mary! dear departed shade!
Where is thy place of blissful rest!
Seest thou thy Lover lowly laid!
Hear'st thou the groans that rend his breast!

Robert Burns

Scritta nell'autunno del 1789, nell'anniversario della morte di. Mary Campbell. Mary viveva in una fattoria non lontano da quella della famiglia di Burns. Poco si sa di lei, ma il poeta scrisse lui stesso la nota seguente: "Era una creatura affascinante, calda d'affetto generoso come mai fu concesso a un uomo di ricevere. Dopo una lunga frequentazione, la piu' ardente possibile, ci demmo appuntamento la seconda domenica di Maggio, in una radura appartata presso le rive dell'Ayr, dove passammo il giorno a dirci addio prima che lei si imbarcasse per le Regioni dell'Ovest, dove andava per preparare il nostro progetto di vita assieme. Alla fine dell'autunno successivo lei riattraverso' il mare per raggiungermi a Greenock, era appena sbarcata quando fu colpita da una febbre maligna, che precipito' il mio amore caro nella tomba in pochi giorni, prima ancora che io potessi sapere della sua malattia."

A Mary in Cielo

Tu stella tardiva, via via piu' fioca,
Che vuoi salutare il primo mattino,
Nuovamente annunci tu questo giorno,
il giorno che la mia Mary dall'anima mi fu strappata.
Oh Mary! Cara ombra svanita!
Dov'e' il luogo del tuo riposo beato?
Vedi tu il tuo amore a terra prostrato?
Odi tu i lamenti che gli lacerano il petto?

Inizia subito la nota malinconica, il poeta ha vegliato tutta la notte ricordando i teneri momenti dell’ultimo felice incontro. Poi lei gli fu strappata, e ancora lui non sa darsi pace; non sa dove sia finita, il titolo dice “in cielo”, ma Burns dice cielo perche’ non ha altra parola, non sa indicare il nulla, il vuoto.

Come posso scordare quell'ora sacra?
Posso dimenticare quel boschetto benedetto,
dove ci incontrammo, presso il fiume Ayr, col vento,
e vivemmo un giorno intero di commiato d'amore?
In eterno resteranno le tracce,
le impronte del passato trasporto.
La tua figura, al nostro ultimo abbraccio,
Ah! E come pensare che fosse davvero l'ultimo!

Dopo il ricordo, la seconda strofa comincia a descrivere il contesto paesaggistico. C’e’ il vento, sulle rive del fiume Ayr, che rende piu’ romantico l’abbraccio dei fidanzati. Di quell’abbraccio, resto’ un’impronta sull’erba, e restera’ in eterno.

L'Ayr bisbigliando baciava la riva di ciottoli,
e piu' sopra i boschi selvaggi, e il folto del verde;
la betulla odorosa e il candido biancospino,
fianco a fianco si affacciavano, in estasi.
I fiori eran alti, ansiosi di far da giaciglio,
d'amore cantavan gli uccelli, tutt'intorno,
finche' presto, troppo presto i raggi dell'Ovest
annunciavano che il giorno, alato, finiva.

Qui il sentimento raggiunge il culmine. Il paesaggio fa da controcanto al sentimento amoroso. Tutto e’ luce, armonia; anche il biancospino, candido di purezza, e la betulla, profumata, si abbinano, stanno fianco a fianco, come loro due; tutto concorre a benedire il loro abbraccio: anche gli uccellini, i fiori stessi. Ma, l’ultimo bagliore dei raggi al tramonto (glowing west) annuncia purtroppo la conclusione del commiato.
L’attacco della strofa e’ solenne, elegiaco (Ayr gurgling kiss'd his pebbled shore), il ritmo e’ lento e piano; la prima parola del primo verso e’ Ayr, il nome del fiume, quasi umanizzato: anche il fiume “bacia”.

Queste scene, ancora, indugio a ricordare,
le covo e proteggo, avaro geloso!
Il tempo non fa che aumentar lo sconforto,
come i torrenti in piena scavano piu' a fondo.
Mary O Mary mia, cara ombra svanita!
Dov'e' il luogo del tuo riposo beato?
Vedi tu il tuo amore a terra prostrato?
Odi tu i lamenti che gli squassano il petto?

Il poeta rimugina, e come un torrente in piena scava sempre piu’ a fondo il suo alveo, di inconsolabile sconforto.

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