sabato 6 aprile 2013

No doubt they’ll soon get well; the shock and strain
Have caused their stammering, disconnected talk.
Of course they’re ‘longing to go out again,’ —
These boys with old, scared faces, learning to walk.
They’ll soon forget their haunted nights; their cowed
Subjection to the ghosts of friends who died,—
Their dreams that drip with murder; and they’ll be proud
Of glorious war that shatter’d all their pride…
Men who went out to battle, grim and glad;
Children, with eyes that hate you, broken and mad.
-Siegfried Sassoon

venerdì 5 aprile 2013

pro

Tre fiammiferi

Tre fiammiferi ad uno ad uno accesi nella notte
il primo per vedere i tuoi occhi
il secondo per vedere la tua bocca
il terzo per vedere l'intero volto tuo.
E poi l'oscurita' piena per ricordare tutto questo
mentre ti stringo tra le braccia.

Jacques Prevert

Addio o Monti

Senza aspettar risposta, fra Cristoforo, andò verso la sagrestia; i viaggiatori usciron di chiesa; e fra Fazio chiuse la porta, dando loro un addio, con la voce alterata anche lui. Essi s'avviarono zitti zitti alla riva ch'era stata loro indicata; videro il battello pronto, e data e barattata la parola, c'entrarono. Il barcaiolo, puntando un remo alla proda, se ne staccò; afferrato poi l'altro remo, e vogando a due braccia, prese il largo, verso la spiaggia opposta. Non tirava un alito di vento; il lago giaceva liscio e piano, e sarebbe parso immobile, se non fosse stato il tremolare e l'ondeggiar leggiero della luna, che vi si specchiava da mezzo il cielo. S'udiva soltanto il fiotto morto e lento frangersi sulle ghiaie del lido, il gorgoglìo più lontano dell'acqua rotta tra le pile del ponte, e il tonfo misurato di que' due remi, che tagliavano la superficie azzurra del lago, uscivano a un colpo grondanti, e si rituffavano. L'onda segata dalla barca, riunendosi dietro la poppa, segnava una striscia increspata, che s'andava allontanando dal lido. I passeggieri silenziosi, con la testa voltata indietro, guardavano i monti, e il paese rischiarato dalla luna, e variato qua e là di grand'ombre. Si distinguevano i villaggi, le case, le capanne: il palazzotto di don Rodrigo, con la sua torre piatta, elevato sopra le casucce ammucchiate alla falda del promontorio, pareva un feroce che, ritto nelle tenebre, in mezzo a una compagnia d'addormentati, vegliasse, meditando un delitto. Lucia lo vide, e rabbrividì; scese con l'occhio giù giù per la china, fino al suo paesello, guardò fisso all'estremità, scoprì la sua casetta, scoprì la chioma folta del fico che sopravanzava il muro del cortile, scoprì la finestra della sua camera; e, seduta, com'era, nel fondo della barca, posò il braccio sulla sponda, posò sul braccio la fronte, come per dormire, e pianse segretamente.
Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.
Di tal genere, se non tali appunto, erano i pensieri di Lucia, e poco diversi i pensieri degli altri due pellegrini, mentre la barca gli andava avvicinando alla riva destra dell'Adda.

Alessandro Manzoni

giovedì 4 aprile 2013

Alone

I’ve listened: and all the sounds I heard 
Were music,—wind, and stream, and bird. 
With youth who sang from hill to hill 
I’ve listened: my heart is hungry still. 

I’ve looked: the morning world was green;
Bright roofs and towers of town I’ve seen; 
And stars, wheeling through wingless night. 
I’ve looked: and my soul yet longs for light. 

I’ve thought: but in my sense survives 
Only the impulse of those lives
That were my making. Hear me say 
‘I’ve thought!’—and darkness hides my day.

Siegried Sassoon

Solitudine

Ho ascoltato: e ogni suono che ho udito
era musica, - vento, ruscello, e uccelli.
Con la gioventu' cantante, di colle in colle,
ho ascoltato: e il cuore ancora desidera.

Ho guardato: il mattino del mondo era verde;
tetti lucenti e citta' turrite, li ho visti;
e stelle, roteanti in notti incantate.
Ho guardato: e ancora l'anima vuole piu' luce.

Ho pensato: ma quel che vive ancora ai miei sensi
e' solo l'impulso di vita di quelli
che ho incontrato. Ecco ascoltatemi
"Ho pensato!" - e poi il buio calera' sul mio giorno.

(La mia incerta traduzione immagina l'ultimo istante di vita di un soldato ferito, ma puo' darsi che l'interpretazione autentica sia tutta un'altra. Ma non ho trovato ne' traduzioni in italiano ne' analisi del testo.)

mercoledì 3 aprile 2013

Epitaffio

E' mio soltanto
il paese che porto nell'anima.
M'addormenta e mi copre
con un sasso profumato.

Marc Chagall

martedì 2 aprile 2013

Sunette de nu Cullederare

Dapu' m'affece a rsalute' la vélle
che mm'a véste de crasce, a lu sessende,
tra li schiuppe e lli féschie de li pelle
e lli suddète gnuve lli brehende.

Sopr'a ll'iddre mundegn' arsta' ccavelle
Munde Curne, clu pizze de ggiahende,
nghe na cheppe de nave su li spelle,
e'n gocce nu cappille de levende.

La cchilsceiole sone li cambène,
e dda li vélle fa rduni' a la masse
tutt'arzelete li bbèlle pacchiene.

A hugne ttucche pere che ddeciasse:
- Téu t'é cagnete nghe lu ié lundène:
hé ngore so cla cchilsceiole stasse! -

     Sonetto di uno di Colledara

M'affaccio poi a salutare la valle
che mi ha visto nascere nel sessanta,
tra i fucili, i fischi delle pallottole,
i soldati nuovi e i briganti.

Sopra gli altri monti sta a cavallo
Monte Corno, col pizzo del gigante,
con una cappa di neve sulle spalle
e in testa un cappello di nebbia.

La chiesetta suona le campane,
e fa riunire per la messa della valle
le belle paesane agghindate di fresco.

A ogni rintocco par che dica:
- Tu sei cambiato, coll'andar lontano:
io ancora sono la stessa piccola chiesetta! -

Fedele Romani