venerdì 31 maggio 2013

Banks of Doon

Ye banks and braes o' bonie Doon,
How can ye bloom sae fresh and fair?
How can ye chant, ye little birds,
And I sae weary fu' o' care!
Thou'll break my heart, thou warbling bird,
That wantons thro' the flowering thorn!
Thou minds me o' departed joys,
Departed never to return.

Aft hae I rov'd by bonie Doon
To see the rose and woodbine twine,
And ilka bird sang o' its luve,
And fondly sae did I o' mine.
Wi' lightsome heart I pu'd a rose,
Fu' sweet upon its thorny tree!
And my fause luver staw my rose --
But ah! he left the thorn wi' me.

Robert Burns

Voi sponde e margini del bel fiume Doon,
Come riuscite a fiorire così fresche e belle?
Come riuscite a cantare, voi uccelli,
Mentre io sono qui, stanca, angosciata!
Voi spezzerete il mio cuore, col vostro canto virtuoso
Voi uccelli che volate attraverso le spine in fiore!
Mi ricordate le gioie ormai lontane,
andate via per non tornare mai più.

Spesso ho remato lungo il bel Doon
per osservare la rosa e il caprifoglio attorcigliarsi,
E ogni passero cantava il suo amore,
E io, appassionatamente, cantavo il mio.
Con il cuore leggero, afferrai una rosa,
Piena di dolcezza sul suo ramo spinoso!
E il mio falso amore rubò il fiore -
Ma ah! se n'è andato lasciandomi la spina.
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mercoledì 15 maggio 2013

Arms and the boy

Arms and the boy

Let the boy try along this bayonet-blade
How cold steel is, and keen with hunger of blood;
Blue with all malice, like a madman's flash;
And thinly drawn with famishing for flesh.

Lend him to stroke these blind, blunt bullet-heads
Which long to nuzzle in the hearts of lads.
Or give him cartridges of fine zinc teeth,
Sharp with the sharpness of grief and death.

For his teeth seem for laughing round an apple.
There lurk no claws behind his fingers supple;
And God will grow no talons at his heels,
Nor antlers through the thickness of his curls.

Wilfred Owen

Le armi e il ragazzo

Fai provare al ragazzo sulla lama della baionetta
Quanto e' freddo l'acciaio, assetato di sangue;
Colore blu maligno, come le pezze dei matti,
E trafilato tagliente per aver fame di carne.

Lasciamolo colpire con questi proiettili ciechi, ottusi
Che anelano ad annidarsi nei cuori dei giovani.
O diamogli cartucce, dai bei denti di zinco,
Penetranti, precise di morte e dolore.

Ma i suoi denti son fatti per ridere, con una mela.
Non si celano artigli dietro le sue agili dita:
E Dio non fa crescere unghioni sotto i talloni,
Ne' palchi di corna sotto lo spessore dei riccioli.

(Iniziazione alle armi vista come perversione. Non e' il desiderio di Dio trasformare i giovani in assassini (Dio non fa crescere unghioni sotto i talloni). Anche se c'erano molti volontari (siamo nella prima guerra mondiale), nessuno poteva comprendere cosa cui andava incontro, perche' nulla del genere era successo prima. Le pezze dei matti erano ritagli di stoffa blu cuciti sulle giacche dei soldati in cura psichiatrica per danni da stress di guerra. Le rime non sono quasi mai vere rime, ci sono assonanze e allitterazioni, volutamente.)

martedì 14 maggio 2013

I saw his round mouth's crimson deepen as it fell
Like a sun, in his last deep hour;
watched the magnificent recession of farewell,
clouding, half gleam, half glower,
and a last splendour burn the heavens of his cheek.

And in his eyes
the cold stars lighting, very old and bleak,
in different skies.

Wilfried Owen

Vidi la sua bocca rotonda, in rosso cremisi, affondare cadendo
come un sole, nella sua ultima ora profonda;
scrutai il mirifico abbandono dell'addio,
il crepuscolo, ancora un bagliore, ancora un raggio,
e un ultimo splendore che ardeva i cieli della guancia.

E nei suoi occhi
le stelle fredde, vecchissime e nude, accese
in altri cieli.

(Lo "spettacolo" di un soldato che muore, il sangue alla bocca come un sole al tramonto, gli occhi lontani come stelle. Ammesso che la mia interpretazione sia giusta, perche' il significato della poesia potrebbe essere completamente diverso.
"Clouding" potrebbe voler significare quel fenomeno per cui, al tramonto, in pochi attimi compaiono improvvisamente le nuvole all'orizzonte, gia' scure, non appena gli ultimi raggi del sole scompaiono. Non sapendo come renderlo con una sola parola, neanche con due, ho optato per "crepuscolo". Ho reso "bleak", riferito alle stelle, con "nude", perche' ho immaginato un significato di desolazione, di solitudine)

sabato 4 maggio 2013

Fifty-fifty

You can have the grackle whistling blackly 
from the feeder as it tosses seed,
if I can have the red-tailed hawk perched 
imperious as an eagle on the high branch.

You can have the brown shed, the field mice
hiding under the mower, the wasp’s nest on the door,
if I can have the house of the dead oak,
its hollowed center and feather-lined cave.

You can have the deck at midnight, the possum 
vacuuming the yard in its white prowl,
if I can have the yard of wild dreaming, pesky 
raccoons, and the roaming, occasional bear.

You can have the whole house, window to window, 
roof to soffits to hardwood floors,
if I can have the screened porch at dawn, 
the Milky Way, any comets in our yard.

Patricia Clark (U.S. poet laureate)

Meta' ciascuno

Puoi avere la gracola che soffia cattiva
dalla mangiatoia mentre sputacchia i semi,
se io posso avere il falco codirosso imperioso
come un'aquila la' in alto sul ramo.

Puoi avere il granaio marrone, i topi di campo
che si acquattano sotto la mietitrice, e il nido di vespe alla porta,
se io posso avere la casa della quercia secca,
il suo interno scavato foderato di piume.

Puoi avere la terrazza a mezzanotte, l'opossum
bianco che vagabonda nel prato,
se io posso avere, nel prato, i procioni selvaggi, indomiti
a anche la visita imprevista dell'orso.

Puoi avere tutta la casa, da finestra a finestra,
tetto, soffitte e pavimento in legno massiccio,
se io posso avere il terrazzo per me solo al tramonto
la Via Lattea e ogni cometa sul prato.

(Traduzione temeraria e magari sballatissima)

giovedì 2 maggio 2013

Storiella zen

Due monaci zen procedono lungo il loro cammino. Giunti alla riva di un torrente, incontrano una ragazza vestita a festa, che vuole attraversare, ma non vuole rovinarsi le scarpe nuove e ha paura a passare a piedi nudi. Uno dei monaci la prende in braccio e la porta dall'altra parte. Poi ciascuno riprende il suo cammino. Dopo tre ore, l'altro monaco dice al primo: "Hai fatto male a prendere la ragazza in braccio, le nostre regole lo proibiscono". Il primo monaco risponde: "Io ho lasciato la ragazza sulla riva, invece tu la porti ancora dentro di te nella tua mente".

mercoledì 1 maggio 2013

L'ura squisia

A l’è l’ura squisía. Ant l’aria che a se scüra
a-i termula ‘n suris leger, fait ed rifless
ed reusa spalí e d’or, che a svanisso tramez
al nèir dle feuje s-ciasse, mentre l’aria a vèn püra.

A l’è l’ura squisía. Ant le leje pi sombre
mi 'm na vadu sul apress al vol dij me pense’,
e mia ment as arpusa ant cust fantastiche’,
mentre j’euj a seguo tra j’erbo ‘l gieugh d’jombre.

A l’è l’ura squisía. Ij murus a sparisso
Dare’ dle bussona’, an bisbijand sut vus,
perche’ a st’ura ij basin a sun pi delissius.
Ant l’umbra cumpiasenta ij murus a sparisso.

A l’è l’ura squisía. Ant la sèira d’avril,
ji sguard as serco ant l’umbra e j’anime as confundo,
ij laver a termolo e ij cheur an feu as respundo,
e daspertüt as sent cume ‘n perfum sutil.

A l’è l’ura squisía. Sü per el ciel steila’
La lun-a a munta adasi. Tüt ant la sèira a tas
Cume ant an seugn ed pas.
La lun-a a munta adasi sü per el ciel steila’.

Giuseppe Pacotto