How beautiful is night!
A dewy freshness fills the silent air;
No mist obscures, nor cloud, nor speck, nor stain,
Breaks the serene of heaven;
In full-orbed glory yonder moon divine
Rolls through the dark blue depths.
Beneath her steady ray
The desert-circle spreads,
Like the round ocean, girdled with the sky.
How beautiful is night!
Robert Southey
Che meraviglia la notte!
Una freschezza di rugiada riempe l'aria silente;
Alcuna nebbia, o nube, o macchia di polvere
rompe il sereno del cielo;
In piena luce il divino globo lunare in gloria
percorre nell'oscurita' le profondita' blu.
Al di sotto del suo raggio fisso
l'intero orizzonte si distende,
come il tondo oceano, coronato dal cielo.
Che meraviglia la notte!
lunedì 17 giugno 2013
domenica 16 giugno 2013
To Mary in Heaven
To Mary in Heaven
Thou lingering star, with lessening ray
That lovest to greet the early morn,
Again thou usherest in the day
My Mary from my Soul was torn.
O Mary! Dear, departed Shade!
Where is thy place of blissful rest?
Seest thou thy lover lowly laid?
Hear'st thou the groans that rend his breast?
That sacred hour can I forget,
Can I forget the hallowed grove,
Where by the winding Ayr, we met,
To live one day of Parting Love?
Eternity can not efface
Those records dear of transports past;
Thy image at our last embrace,
Ah! little thought we 'twas our last!
Ayr gurgling kiss'd his pebbled shore,
O'erhung with wild-woods, thickening green;
The fragrant birch, and hawthorn hoar,
Twined, am'rous, round the raptured scene:
The flowers sprang wanton to be prest,
The birds sang love on every spray;
Till too, too soon the glowing west
Proclaimed the speed of winged day.
Still o'er these scenes my mem'ry wakes,
And fondly broods with miser-care;
Time but th' impression stronger makes,
As streams their channels deeper wear,
My Mary! dear departed shade!
Where is thy place of blissful rest!
Seest thou thy Lover lowly laid!
Hear'st thou the groans that rend his breast!
Robert Burns
Scritta nell'autunno del 1789, nell'anniversario della morte di. Mary Campbell. Mary viveva in una fattoria non lontano da quella della famiglia di Burns. Poco si sa di lei, ma il poeta scrisse lui stesso la nota seguente: "Era una creatura affascinante, calda d'affetto generoso come mai fu concesso a un uomo di ricevere. Dopo una lunga frequentazione, la piu' ardente possibile, ci demmo appuntamento la seconda domenica di Maggio, in una radura appartata presso le rive dell'Ayr, dove passammo il giorno a dirci addio prima che lei si imbarcasse per le Regioni dell'Ovest, dove andava per preparare il nostro progetto di vita assieme. Alla fine dell'autunno successivo lei riattraverso' il mare per raggiungermi a Greenock, era appena sbarcata quando fu colpita da una febbre maligna, che precipito' il mio amore caro nella tomba in pochi giorni, prima ancora che io potessi sapere della sua malattia."
A Mary in Cielo
Tu stella tardiva, via via piu' fioca,
Che vuoi salutare il primo mattino,
Nuovamente annunci tu questo giorno,
il giorno che la mia Mary dall'anima mi fu strappata.
Oh Mary! Cara ombra svanita!
Dov'e' il luogo del tuo riposo beato?
Vedi tu il tuo amore a terra prostrato?
Odi tu i lamenti che gli lacerano il petto?
Inizia subito la nota malinconica, il poeta ha vegliato tutta la notte ricordando i teneri momenti dell’ultimo felice incontro. Poi lei gli fu strappata, e ancora lui non sa darsi pace; non sa dove sia finita, il titolo dice “in cielo”, ma Burns dice cielo perche’ non ha altra parola, non sa indicare il nulla, il vuoto.
Come posso scordare quell'ora sacra?
Posso dimenticare quel boschetto benedetto,
dove ci incontrammo, presso il fiume Ayr, col vento,
e vivemmo un giorno intero di commiato d'amore?
In eterno resteranno le tracce,
le impronte del passato trasporto.
La tua figura, al nostro ultimo abbraccio,
Ah! E come pensare che fosse davvero l'ultimo!
Dopo il ricordo, la seconda strofa comincia a descrivere il contesto paesaggistico. C’e’ il vento, sulle rive del fiume Ayr, che rende piu’ romantico l’abbraccio dei fidanzati. Di quell’abbraccio, resto’ un’impronta sull’erba, e restera’ in eterno.
L'Ayr bisbigliando baciava la riva di ciottoli,
e piu' sopra i boschi selvaggi, e il folto del verde;
la betulla odorosa e il candido biancospino,
fianco a fianco si affacciavano, in estasi.
I fiori eran alti, ansiosi di far da giaciglio,
d'amore cantavan gli uccelli, tutt'intorno,
finche' presto, troppo presto i raggi dell'Ovest
annunciavano che il giorno, alato, finiva.
Qui il sentimento raggiunge il culmine. Il paesaggio fa da controcanto al sentimento amoroso. Tutto e’ luce, armonia; anche il biancospino, candido di purezza, e la betulla, profumata, si abbinano, stanno fianco a fianco, come loro due; tutto concorre a benedire il loro abbraccio: anche gli uccellini, i fiori stessi. Ma, l’ultimo bagliore dei raggi al tramonto (glowing west) annuncia purtroppo la conclusione del commiato.
L’attacco della strofa e’ solenne, elegiaco (Ayr gurgling kiss'd his pebbled shore), il ritmo e’ lento e piano; la prima parola del primo verso e’ Ayr, il nome del fiume, quasi umanizzato: anche il fiume “bacia”.
Queste scene, ancora, indugio a ricordare,
le covo e proteggo, avaro geloso!
Il tempo non fa che aumentar lo sconforto,
come i torrenti in piena scavano piu' a fondo.
Mary O Mary mia, cara ombra svanita!
Dov'e' il luogo del tuo riposo beato?
Vedi tu il tuo amore a terra prostrato?
Odi tu i lamenti che gli squassano il petto?
Il poeta rimugina, e come un torrente in piena scava sempre piu’ a fondo il suo alveo, di inconsolabile sconforto.
Thou lingering star, with lessening ray
That lovest to greet the early morn,
Again thou usherest in the day
My Mary from my Soul was torn.
O Mary! Dear, departed Shade!
Where is thy place of blissful rest?
Seest thou thy lover lowly laid?
Hear'st thou the groans that rend his breast?
That sacred hour can I forget,
Can I forget the hallowed grove,
Where by the winding Ayr, we met,
To live one day of Parting Love?
Eternity can not efface
Those records dear of transports past;
Thy image at our last embrace,
Ah! little thought we 'twas our last!
Ayr gurgling kiss'd his pebbled shore,
O'erhung with wild-woods, thickening green;
The fragrant birch, and hawthorn hoar,
Twined, am'rous, round the raptured scene:
The flowers sprang wanton to be prest,
The birds sang love on every spray;
Till too, too soon the glowing west
Proclaimed the speed of winged day.
Still o'er these scenes my mem'ry wakes,
And fondly broods with miser-care;
Time but th' impression stronger makes,
As streams their channels deeper wear,
My Mary! dear departed shade!
Where is thy place of blissful rest!
Seest thou thy Lover lowly laid!
Hear'st thou the groans that rend his breast!
Robert Burns
Scritta nell'autunno del 1789, nell'anniversario della morte di. Mary Campbell. Mary viveva in una fattoria non lontano da quella della famiglia di Burns. Poco si sa di lei, ma il poeta scrisse lui stesso la nota seguente: "Era una creatura affascinante, calda d'affetto generoso come mai fu concesso a un uomo di ricevere. Dopo una lunga frequentazione, la piu' ardente possibile, ci demmo appuntamento la seconda domenica di Maggio, in una radura appartata presso le rive dell'Ayr, dove passammo il giorno a dirci addio prima che lei si imbarcasse per le Regioni dell'Ovest, dove andava per preparare il nostro progetto di vita assieme. Alla fine dell'autunno successivo lei riattraverso' il mare per raggiungermi a Greenock, era appena sbarcata quando fu colpita da una febbre maligna, che precipito' il mio amore caro nella tomba in pochi giorni, prima ancora che io potessi sapere della sua malattia."
A Mary in Cielo
Tu stella tardiva, via via piu' fioca,
Che vuoi salutare il primo mattino,
Nuovamente annunci tu questo giorno,
il giorno che la mia Mary dall'anima mi fu strappata.
Oh Mary! Cara ombra svanita!
Dov'e' il luogo del tuo riposo beato?
Vedi tu il tuo amore a terra prostrato?
Odi tu i lamenti che gli lacerano il petto?
Inizia subito la nota malinconica, il poeta ha vegliato tutta la notte ricordando i teneri momenti dell’ultimo felice incontro. Poi lei gli fu strappata, e ancora lui non sa darsi pace; non sa dove sia finita, il titolo dice “in cielo”, ma Burns dice cielo perche’ non ha altra parola, non sa indicare il nulla, il vuoto.
Come posso scordare quell'ora sacra?
Posso dimenticare quel boschetto benedetto,
dove ci incontrammo, presso il fiume Ayr, col vento,
e vivemmo un giorno intero di commiato d'amore?
In eterno resteranno le tracce,
le impronte del passato trasporto.
La tua figura, al nostro ultimo abbraccio,
Ah! E come pensare che fosse davvero l'ultimo!
Dopo il ricordo, la seconda strofa comincia a descrivere il contesto paesaggistico. C’e’ il vento, sulle rive del fiume Ayr, che rende piu’ romantico l’abbraccio dei fidanzati. Di quell’abbraccio, resto’ un’impronta sull’erba, e restera’ in eterno.
L'Ayr bisbigliando baciava la riva di ciottoli,
e piu' sopra i boschi selvaggi, e il folto del verde;
la betulla odorosa e il candido biancospino,
fianco a fianco si affacciavano, in estasi.
I fiori eran alti, ansiosi di far da giaciglio,
d'amore cantavan gli uccelli, tutt'intorno,
finche' presto, troppo presto i raggi dell'Ovest
annunciavano che il giorno, alato, finiva.
Qui il sentimento raggiunge il culmine. Il paesaggio fa da controcanto al sentimento amoroso. Tutto e’ luce, armonia; anche il biancospino, candido di purezza, e la betulla, profumata, si abbinano, stanno fianco a fianco, come loro due; tutto concorre a benedire il loro abbraccio: anche gli uccellini, i fiori stessi. Ma, l’ultimo bagliore dei raggi al tramonto (glowing west) annuncia purtroppo la conclusione del commiato.
L’attacco della strofa e’ solenne, elegiaco (Ayr gurgling kiss'd his pebbled shore), il ritmo e’ lento e piano; la prima parola del primo verso e’ Ayr, il nome del fiume, quasi umanizzato: anche il fiume “bacia”.
Queste scene, ancora, indugio a ricordare,
le covo e proteggo, avaro geloso!
Il tempo non fa che aumentar lo sconforto,
come i torrenti in piena scavano piu' a fondo.
Mary O Mary mia, cara ombra svanita!
Dov'e' il luogo del tuo riposo beato?
Vedi tu il tuo amore a terra prostrato?
Odi tu i lamenti che gli squassano il petto?
Il poeta rimugina, e come un torrente in piena scava sempre piu’ a fondo il suo alveo, di inconsolabile sconforto.
mercoledì 12 giugno 2013
Anthem for doomed youth
Anthem for doomed youth
What passing-bells for these who die as cattle?
Only the monstrous anger of the guns.
Only the stuttering rifles' rapid rattle
Can patter out their hasty orisons.
No mockeries now for them; no prayers nor bells;
Nor any voice of mourning save the choirs,
The shrill, demented choirs of wailing shells;
And bugles calling for them from sad shires.
What candles may be held to speed them all?
Not in the hands of boys, but in their eyes
Shall shine the holy glimmers of good-byes.
The pallor of girls' brows shall be their pall;
Their flowers the tenderness of patient minds,
And each slow dusk a drawing-down of blinds
Inno per una gioventu' spacciata
Quali campane a morto per questi che muoiono come bestie?
Solo la mostruosa rabbia delle armi.
Solo il rantolo ripetuto dei fucili schioppettanti
ecco la sola rapida orazione bisbigliabile.
Niente parole ora per loro; ne' preghiere ne' campane;
Nessun'altra voce di cordoglio salvo i cori,
I forsennati cori stridenti delle granate ululanti;
E squilli di tromba da tristi contee.
Quali candelabri prendere per dar loro l'addio?
Non nelle mani di ragazzi, ma nei loro occhi
brilleranno gli ultimi santi raggi di luce.
La loro bare, saranno le fronti pallide delle donne;
I fiori, saranno la tenerezza di pensieri pietose,
e ogni lento crepuscolo, sara' l'oscuramento della stanza.
Wilfred Owen
What passing-bells for these who die as cattle?
Only the monstrous anger of the guns.
Only the stuttering rifles' rapid rattle
Can patter out their hasty orisons.
No mockeries now for them; no prayers nor bells;
Nor any voice of mourning save the choirs,
The shrill, demented choirs of wailing shells;
And bugles calling for them from sad shires.
What candles may be held to speed them all?
Not in the hands of boys, but in their eyes
Shall shine the holy glimmers of good-byes.
The pallor of girls' brows shall be their pall;
Their flowers the tenderness of patient minds,
And each slow dusk a drawing-down of blinds
Inno per una gioventu' spacciata
Quali campane a morto per questi che muoiono come bestie?
Solo la mostruosa rabbia delle armi.
Solo il rantolo ripetuto dei fucili schioppettanti
ecco la sola rapida orazione bisbigliabile.
Niente parole ora per loro; ne' preghiere ne' campane;
Nessun'altra voce di cordoglio salvo i cori,
I forsennati cori stridenti delle granate ululanti;
E squilli di tromba da tristi contee.
Quali candelabri prendere per dar loro l'addio?
Non nelle mani di ragazzi, ma nei loro occhi
brilleranno gli ultimi santi raggi di luce.
La loro bare, saranno le fronti pallide delle donne;
I fiori, saranno la tenerezza di pensieri pietose,
e ogni lento crepuscolo, sara' l'oscuramento della stanza.
Wilfred Owen
venerdì 31 maggio 2013
Banks of Doon
Ye banks and braes o' bonie Doon,
How can ye bloom sae fresh and fair?
How can ye chant, ye little birds,
And I sae weary fu' o' care!
Thou'll break my heart, thou warbling bird,
That wantons thro' the flowering thorn!
Thou minds me o' departed joys,
Departed never to return.
Aft hae I rov'd by bonie Doon
To see the rose and woodbine twine,
And ilka bird sang o' its luve,
And fondly sae did I o' mine.
Wi' lightsome heart I pu'd a rose,
Fu' sweet upon its thorny tree!
And my fause luver staw my rose --
But ah! he left the thorn wi' me.
Robert Burns
Voi sponde e margini del bel fiume Doon,
Come riuscite a fiorire così fresche e belle?
Come riuscite a cantare, voi uccelli,
Mentre io sono qui, stanca, angosciata!
Voi spezzerete il mio cuore, col vostro canto virtuoso
Voi uccelli che volate attraverso le spine in fiore!
Mi ricordate le gioie ormai lontane,
andate via per non tornare mai più.
Spesso ho remato lungo il bel Doon
per osservare la rosa e il caprifoglio attorcigliarsi,
E ogni passero cantava il suo amore,
E io, appassionatamente, cantavo il mio.
Con il cuore leggero, afferrai una rosa,
Piena di dolcezza sul suo ramo spinoso!
E il mio falso amore rubò il fiore -
Ma ah! se n'è andato lasciandomi la spina.Visualizza altro
How can ye bloom sae fresh and fair?
How can ye chant, ye little birds,
And I sae weary fu' o' care!
Thou'll break my heart, thou warbling bird,
That wantons thro' the flowering thorn!
Thou minds me o' departed joys,
Departed never to return.
Aft hae I rov'd by bonie Doon
To see the rose and woodbine twine,
And ilka bird sang o' its luve,
And fondly sae did I o' mine.
Wi' lightsome heart I pu'd a rose,
Fu' sweet upon its thorny tree!
And my fause luver staw my rose --
But ah! he left the thorn wi' me.
Robert Burns
Voi sponde e margini del bel fiume Doon,
Come riuscite a fiorire così fresche e belle?
Come riuscite a cantare, voi uccelli,
Mentre io sono qui, stanca, angosciata!
Voi spezzerete il mio cuore, col vostro canto virtuoso
Voi uccelli che volate attraverso le spine in fiore!
Mi ricordate le gioie ormai lontane,
andate via per non tornare mai più.
Spesso ho remato lungo il bel Doon
per osservare la rosa e il caprifoglio attorcigliarsi,
E ogni passero cantava il suo amore,
E io, appassionatamente, cantavo il mio.
Con il cuore leggero, afferrai una rosa,
Piena di dolcezza sul suo ramo spinoso!
E il mio falso amore rubò il fiore -
Ma ah! se n'è andato lasciandomi la spina.Visualizza altro
mercoledì 15 maggio 2013
Arms and the boy
Arms and the boy
Let the boy try along this bayonet-blade
How cold steel is, and keen with hunger of blood;
Blue with all malice, like a madman's flash;
And thinly drawn with famishing for flesh.
Lend him to stroke these blind, blunt bullet-heads
Which long to nuzzle in the hearts of lads.
Or give him cartridges of fine zinc teeth,
Sharp with the sharpness of grief and death.
For his teeth seem for laughing round an apple.
There lurk no claws behind his fingers supple;
And God will grow no talons at his heels,
Nor antlers through the thickness of his curls.
Wilfred Owen
Le armi e il ragazzo
Fai provare al ragazzo sulla lama della baionetta
Quanto e' freddo l'acciaio, assetato di sangue;
Colore blu maligno, come le pezze dei matti,
E trafilato tagliente per aver fame di carne.
Lasciamolo colpire con questi proiettili ciechi, ottusi
Che anelano ad annidarsi nei cuori dei giovani.
O diamogli cartucce, dai bei denti di zinco,
Penetranti, precise di morte e dolore.
Ma i suoi denti son fatti per ridere, con una mela.
Non si celano artigli dietro le sue agili dita:
E Dio non fa crescere unghioni sotto i talloni,
Ne' palchi di corna sotto lo spessore dei riccioli.
(Iniziazione alle armi vista come perversione. Non e' il desiderio di Dio trasformare i giovani in assassini (Dio non fa crescere unghioni sotto i talloni). Anche se c'erano molti volontari (siamo nella prima guerra mondiale), nessuno poteva comprendere cosa cui andava incontro, perche' nulla del genere era successo prima. Le pezze dei matti erano ritagli di stoffa blu cuciti sulle giacche dei soldati in cura psichiatrica per danni da stress di guerra. Le rime non sono quasi mai vere rime, ci sono assonanze e allitterazioni, volutamente.)
martedì 14 maggio 2013
I saw his round mouth's crimson deepen as it fell
Like a sun, in his last deep hour;
watched the magnificent recession of farewell,
clouding, half gleam, half glower,
and a last splendour burn the heavens of his cheek.
And in his eyes
the cold stars lighting, very old and bleak,
in different skies.
Wilfried Owen
Vidi la sua bocca rotonda, in rosso cremisi, affondare cadendo
come un sole, nella sua ultima ora profonda;
scrutai il mirifico abbandono dell'addio,
il crepuscolo, ancora un bagliore, ancora un raggio,
e un ultimo splendore che ardeva i cieli della guancia.
E nei suoi occhi
le stelle fredde, vecchissime e nude, accese
in altri cieli.
(Lo "spettacolo" di un soldato che muore, il sangue alla bocca come un sole al tramonto, gli occhi lontani come stelle. Ammesso che la mia interpretazione sia giusta, perche' il significato della poesia potrebbe essere completamente diverso.
"Clouding" potrebbe voler significare quel fenomeno per cui, al tramonto, in pochi attimi compaiono improvvisamente le nuvole all'orizzonte, gia' scure, non appena gli ultimi raggi del sole scompaiono. Non sapendo come renderlo con una sola parola, neanche con due, ho optato per "crepuscolo". Ho reso "bleak", riferito alle stelle, con "nude", perche' ho immaginato un significato di desolazione, di solitudine)
Like a sun, in his last deep hour;
watched the magnificent recession of farewell,
clouding, half gleam, half glower,
and a last splendour burn the heavens of his cheek.
And in his eyes
the cold stars lighting, very old and bleak,
in different skies.
Wilfried Owen
Vidi la sua bocca rotonda, in rosso cremisi, affondare cadendo
come un sole, nella sua ultima ora profonda;
scrutai il mirifico abbandono dell'addio,
il crepuscolo, ancora un bagliore, ancora un raggio,
e un ultimo splendore che ardeva i cieli della guancia.
E nei suoi occhi
le stelle fredde, vecchissime e nude, accese
in altri cieli.
(Lo "spettacolo" di un soldato che muore, il sangue alla bocca come un sole al tramonto, gli occhi lontani come stelle. Ammesso che la mia interpretazione sia giusta, perche' il significato della poesia potrebbe essere completamente diverso.
"Clouding" potrebbe voler significare quel fenomeno per cui, al tramonto, in pochi attimi compaiono improvvisamente le nuvole all'orizzonte, gia' scure, non appena gli ultimi raggi del sole scompaiono. Non sapendo come renderlo con una sola parola, neanche con due, ho optato per "crepuscolo". Ho reso "bleak", riferito alle stelle, con "nude", perche' ho immaginato un significato di desolazione, di solitudine)
sabato 4 maggio 2013
Fifty-fifty
You can have the grackle whistling blackly
from the feeder as it tosses seed,
if I can have the red-tailed hawk perched
imperious as an eagle on the high branch.
You can have the brown shed, the field mice
hiding under the mower, the wasp’s nest on the door,
if I can have the house of the dead oak,
its hollowed center and feather-lined cave.
You can have the deck at midnight, the possum
vacuuming the yard in its white prowl,
if I can have the yard of wild dreaming, pesky
raccoons, and the roaming, occasional bear.
You can have the whole house, window to window,
roof to soffits to hardwood floors,
if I can have the screened porch at dawn,
the Milky Way, any comets in our yard.
Patricia Clark (U.S. poet laureate)
Meta' ciascuno
Puoi avere la gracola che soffia cattiva
dalla mangiatoia mentre sputacchia i semi,
se io posso avere il falco codirosso imperioso
come un'aquila la' in alto sul ramo.
Puoi avere il granaio marrone, i topi di campo
che si acquattano sotto la mietitrice, e il nido di vespe alla porta,
se io posso avere la casa della quercia secca,
il suo interno scavato foderato di piume.
Puoi avere la terrazza a mezzanotte, l'opossum
bianco che vagabonda nel prato,
se io posso avere, nel prato, i procioni selvaggi, indomiti
a anche la visita imprevista dell'orso.
Puoi avere tutta la casa, da finestra a finestra,
tetto, soffitte e pavimento in legno massiccio,
se io posso avere il terrazzo per me solo al tramonto
la Via Lattea e ogni cometa sul prato.
(Traduzione temeraria e magari sballatissima)
from the feeder as it tosses seed,
if I can have the red-tailed hawk perched
imperious as an eagle on the high branch.
You can have the brown shed, the field mice
hiding under the mower, the wasp’s nest on the door,
if I can have the house of the dead oak,
its hollowed center and feather-lined cave.
You can have the deck at midnight, the possum
vacuuming the yard in its white prowl,
if I can have the yard of wild dreaming, pesky
raccoons, and the roaming, occasional bear.
You can have the whole house, window to window,
roof to soffits to hardwood floors,
if I can have the screened porch at dawn,
the Milky Way, any comets in our yard.
Patricia Clark (U.S. poet laureate)
Meta' ciascuno
Puoi avere la gracola che soffia cattiva
dalla mangiatoia mentre sputacchia i semi,
se io posso avere il falco codirosso imperioso
come un'aquila la' in alto sul ramo.
Puoi avere il granaio marrone, i topi di campo
che si acquattano sotto la mietitrice, e il nido di vespe alla porta,
se io posso avere la casa della quercia secca,
il suo interno scavato foderato di piume.
Puoi avere la terrazza a mezzanotte, l'opossum
bianco che vagabonda nel prato,
se io posso avere, nel prato, i procioni selvaggi, indomiti
a anche la visita imprevista dell'orso.
Puoi avere tutta la casa, da finestra a finestra,
tetto, soffitte e pavimento in legno massiccio,
se io posso avere il terrazzo per me solo al tramonto
la Via Lattea e ogni cometa sul prato.
(Traduzione temeraria e magari sballatissima)
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