Il sospetto e' che la diffusione sempre piu' massiccia dei mezzi di comunicazione abolisca progressivamente il bisogno di comunicare, perche' nonostante l'enorme quantita' di voci diffuse dai media, o forse proprio per questo, la nostra societa' parla nel suo insieme solo con se' stessa. Alla base infatti di chi parla e di chi ascolta non c'e', come un tempo, una diversa esperienza del mondo, perche' sempre piu' simile e' il mondo a tutti fornito dai media, cosi' come sempre piu' simili sono le parole messe a disposizione per descriverlo. Il risultato e' una sorta di comunicazione tautologica, dove chi ascolta finisce con l'ascoltare le identiche cose che egli stesso potrebbe tranquillamente dire, e chi parla dice le stesse cose che potrebbe ascoltare da chiunque. In questo senso la diffusione dei mezzi di comunicazione, che la tecnica ha reso esponenziale, tende ad abolire la necessita' della comunicazione.
Umberto Galimberti
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