mercoledì 27 marzo 2013

Meriggiare pallido e assorto

Meriggiare pallido e assorto 
presso un rovente muro d'orto, 
ascoltare tra i pruni e gli sterpi 
schiocchi di merli, frusci di serpi. 

Nelle crepe dei suolo o su la veccia 
spiar le file di rosse formiche 
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano 
a sommo di minuscole biche. 

Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare 
mentre si levano tremuli scricchi 
di cicale dai calvi picchi. 

E andando nel sole che abbaglia 
sentire con triste meraviglia 
com'è tutta la vita e il suo travaglio 
in questo seguitare una muraglia 
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Eugenio Montale

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